Nuove Indicazioni per i programmi scolastici, la Cgil si prepara alla protesta. Il ministero: “Approvazione entro giugno”

Le Nuove Indicazioni nazionali del ministero dell’Istruzione saranno pubblicate entro il mese di giugno. Si tratta del testo di riferimento per tutte le scuole, che sostituisce quelli che un tempo si chiamavano “programmi”. Avevano suscitato molte polemiche alcuni mesi fa per alcuni aspetti legati allo studio della Bibbia, gli accenti sulla Storia nazionale e “dell’Occidente”, il ritorno del latino alle medie. Ad ogni modo, a quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, il lavoro di revisione della commissione guidata dalla professoressa Loredana Perla è terminato. E mentre la Flc Cgil e diverse associazioni scrivono due lettere per coinvolgere i maestri e i genitori in vista di una manifestazione autunnale contro il documento che a loro dire “rappresenta una pericolosa involuzione della cultura democratica della scuola e del Paese”, fonti vicine a chi ci ha lavorato confermano a questo giornale che presto saranno approvate dal governo e da settembre 2026 saranno applicate con tanto di revisione dei libri di testo.
Alla commissione sono arrivati 3.940 questionari dalla consultazione promossa nelle scuole dal ministero e circa 900 mail alla posta elettronica attivata per i singoli docenti (le istituzioni scolastiche sono 7.473). Inoltre, sono state fatte di nuovo circa 120 audizioni che hanno prodotto una mole di documenti presi in esame. Il risultato sarà quello “di un documento più alleggerito, più chiaro e con alcune integrazioni recepite dalle osservazioni arrivate”. Nessuno pensi che sia sparito l’insegnamento del latino alla secondaria di primo grado, resterà opzionale è le ore saranno definite in autonomia dagli istituti. Resterà anche la parola Bibbia nelle Indicazioni ma sarà precisato che non vi è alcuna intenzione di inserire il Testo Sacro in una cornice catechistica: si suggerirà la lettura di brani, storie, a scelta degli insegnanti.
Le tante critiche sulla Storia – considerate “strumentali” da chi ha messo mano alle Indicazioni – da parte delle associazioni di didattica di questa disciplina sono state in qualche modo recepite, viene assicurato e oltre all’Occidente che resta essenziale nello studio verrà sottolineata l’importanza dei Paesi extra-europei. Nonostante le polemiche e la richiesta mossa proprio da alcune associazioni che hanno scritto ai genitori e ai docenti nulla verrà cambiato del capitolo dedicato alle “cura delle relazioni” fortemente voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Ma non si dica – precisano le fonti – che si tratta di un documento prescrittivo. Tutto quello che abbiamo precisato nasce dalla volontà di dare suggerimenti”.
Parole che vogliono rassicurare chi dai primi di aprile non sa più nulla della fase di consultazione e delle modifiche alle Indicazioni. In questi quasi due mesi tanti si sono lamentati di non essere stati ascoltati. In primis proprio la Flc Cgil che ricorda un lungo iter di confronto e di iniziative (anche con una lettera indirizzata al Quirinale. “Associazioni e realtà rappresentative del mondo della scuola, dell’università, della ricerca, della cultura e della società civile – spiega la segretaria nazionale Gianna Fracassi – tornano a ribadire il rifiuto delle Nuove indicazioni nazionali e a rivendicarne una riscrittura condivisa e partecipata. Da qui l’invio di due lettere destinate alle due anime imprescindibili della comunità educante, quella degli educatori e degli insegnanti e quella dei genitori“. Nei testi vengono evidenziati i “punti critici”, a partire “da un’idea di scuola che esclude i più fragili, non rimuove gli ostacoli, ma aggrava le disuguaglianze, contravvenendo ai principi della Costituzione e compromettendo l’orizzonte formativo e culturale non solo della scuola ma del Paese tutto”. Dalla Commissione ribattono che la Cgil non si è presentata alle audizioni. Obiezione che però cozza con lo stato delle cose. Fracassi parla di “affermazioni prive di fondamento”: “A riprova della nostra partecipazione, in posizione assolutamente critica verso la proposta, ci sono non solo i documenti di analisi prodotti dalla Federazione, ma anche la registrazione integrale del mio intervento in audizione disponibile in forma pubblica su YouTube“.
Articolo aggiornato il 3 giugno alle 15,30